Figlio di un’annata che ha conosciuto un’estate breve e un settembre soleggiato e asciutto, prodigo di notevoli escursioni termiche, il Brunello di Montalcino targato Mastrojanni è una conferma di quella che è una grande cantina, da decenni capace puntualmente di regalare vini di elevato livello qualitativo. Riposa per 36 mesi in botti di rovere di Allier, per raccontare al sorso una storia fatta di nobili tannini, potente struttura e grande finezza acida.
0,75 L – 15% IN VOL
Rosso rubino il colore al calice, profondo e luminoso. Il naso si apre su intensi e maturi toni fruttati, di prugna e frutti di bosco in particolare, per poi proseguire con ricordi di tabacco, terra bagnata e cedro. L’assaggio è pieno e strutturato, imponente ma ben lavorato nella trama tannica, persistente e sapido in chiusura.
Da abbinare a piatti a base di cacciagione o selvaggina, è perfetto con il cinghiale in agrodolce.
L’anno era quello del 1975, quando l’avvocato romano Gabriele Mastrojanni ha iniziato a scrivere la storia, scegliendo di acquistare nelle terre ilcinesi i poderi di San Pio e di Loreto, in un periodo in cui a Montalcino erano veramente pochi i produttori vitivinicoli. Da subito le intenzioni erano chiare: trasformare quegli scoscesi e ripidi pendii nella patria del sangiovese grosso, al fine di arrivare a produrre il miglior vino di tutta Montalcino. Di lì a pochi anni la scommessa fu vinta in pieno, e sin dalle primissime annate il Brunello targato “Mastrojanni” si dimostrò raffinato ed elegante, estremamente aderente al terroir di appartenenza e di eccellente livello qualitativo.